Come nel film che è diventato un mito. Un “coast to coast”, ma senza la Route 66 e le auto. A piedi dallo Jonio al Tirreno, attraversando una delle regioni più arcaiche e misteriose d’Italia, la Basilicata. Vi proponiamo un tour a piedi (ma anche in auto per i più pigri) ritrovando i suggestivi luoghi che Rocco Papaleo e i suoi compagni hanno incontrato durante il loro cammino nel film del 2010 “Basilicata coast to coast”. Si tratta di nove tappe, una più affascinante dell’altra.
La seconda tappa si snoda verso nord. Lasciamo Tursi seguendo il percorso della provinciale 103. La strada ha poche curve e scivola tra fitti alberi d’ulivo e colline brulle. Il percorso va in leggera salita. Dopo 27 km e cinque ore e mezza di cammino arriviamo a Craco (2), piccolo borgo fantasma sulla cima di una collina, evacuato precipitosamente nel 1963.
Proseguiamo lungo la provinciale 103 fino all’incrocio con la Strada dello Scalo di Montalbano. L’asfalto si restringe e la carreggiata diviene poco più di una mulattiera. Si sale, poi si ridiscende verso la Valle del Torrente Sauro. Lo costeggiamo in direzione ovest fino ad Aliano (3), borgo noto per essere stato luogo di confino di Carlo Levi e fonte di ispirazione per la sua opera “Cristo si è fermato ad Eboli”. Questa è senza dubbio una delle tappe più lunghe (34 km), da percorrere in più di sette ore.
La quarta tappa dell’itinerario si muove in direzione di Viggiano, ma la distanza è troppo lunga per essere completata in una giornata di cammino. Meglio sostare a Corleto Perticara (4), dopo aver percorso un paesaggio ricco di calarchi, vere e proprie rughe sulle colline argillose e particolarmente friabili. Con poco più di 20 km lungo il Torrente Sauro arriviamo a destinazione, entrando nella provincia di Potenza.
La strada sale, senza strappi. Imbocchiamo la provinciale 54. Siamo a circa 1000 metri d’altitudine. Il paesaggio si fa montano. Dopo 26 km arriviamo a destinazione: Viggiano (5) è davanti a noi.
Ridiscesi dalle montagne, proseguiamo verso Tramutola (6) in direzione sud-ovest su un altopiano. Arrivati al confine con la Campania, proseguiamo verso sud in direzione di Moliterno (7). Qui la strada si restringe di nuovo e si torna a salire. Arriviamo a destinazione dopo 27 km di cammino percorsi in circa sei ore.
La settima tappa è forse una delle più lunghe e faticose. Ben 38 km da percorrere in nove ore. Si inizia in discesa nella boscaglia per poi proseguire su una serie di sali-scendi fino a Lauria (8), città natale di Rocco Papaleo.
Ora il Tirreno è a pochi chilometri, nonostante il paesaggio sia ancora montano. Dopo la sfacchinata della precedente tappa, oggi l’itinerario conta solo 12 km. Prima discendiamo verso la Valle del fiume Noce, poi risaliamo appena per arrivare a Trecchina (9), cittadina nota per il suo particolare pane che si conserva a lungo.
Lasciamo Trecchina lungo una strada inizialmente pianeggiate. Poco dopo inizia la discesa lungo la provinciale Tirrena, tra la boscaglia. Il mare appare all’improvviso, stretto tra due colli all’orizzonte. Arriviamo a Maratea (10) dopo circa due ore di cammino e 10 km percorsi. Non resta che tuffarsi tra le onde del Tirreno.